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Guida alla scelta della corretta protezione di naso e bocca
Protezione delle vie respiratorie
Quando si è coinvolti nella protezione delle vie respiratorie da sostanze pericolose spesso sorgono molte domande poiché la scelta del dispositivo filtrante è legata a un duplice fattore: da un lato va considerata la natura del contaminante mentre dall'altro va analizzato il rischio derivante dalle condizioni in cui si opera; al fine di fornire uno strumento veloce, facile da consultare e comprensibile abbiamo realizzato la seguente guida di riferimento.
1. I principali rischi per la SALUTE
Aerosol e particelle di polveri sottili, nell’ambiente di lavoro, rappresentano uno dei rischi maggiori per la salute dell’uomo: si tratta infatti di particelle sospese in aria, completamente invisibili a occhio nudo e con dimensioni che variano da pochi nanometri a 100 µm che, una volta inalate, a seconda del loro diametro vanno a depositarsi a profondità diverse nell'apparato respiratorio generando disturbi o effetti più o meno gravi a seconda degli organi che coinvolgono.
Ad esempio, l'infiammazione cronica delle vie aeree può essere causa di tosse, asma, diminuzione della capacità polmonare, riduzione della funzionalità respiratoria e/o bronchite cronica con effetti conseguenti sul sistema cardiovascolare. Effetti più gravi possono portare a infezioni respiratorie importanti e/o possibili tumori polmonari.

1. Trachea L’esposizione a sostanze contaminanti porta a una sensibilità che, nel tempo, può portare a improvvisi restringimenti delle vie aeree, responsabili di episodi ripetuti di affanno respiratorio, come ad esempio l’asma. 2. Polmoni L’annidamento di sostanze contaminanti riduce la capacità polmonare aumentando la possibilità di sviluppare polmoniti e, in casi più gravi, forme tumorali. 3. Organi interni La continua esposizione a sostanze contaminanti favorisce il passaggio di quest‘ultime nell'apparato circolatorio con conseguente danneggiamento degli organi interni quali reni, fegato e cervello. |
2. I Dispositivi di Protezione Individuale (DPI)
Si tratta di semimaschere (o quarti di maschera) atte a coprire naso, bocca e mento, e maschere filtranti a pieno facciale la cui funzione è di garantire protezione contro aerosol, gas e/o vapori facilmente inalabili. Tali dispositivi per la protezione delle vie respiratorie sono regolamentati dalle Normative Europee UNI EN e si suddividono in due principali categorie:
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Facciali filtranti monouso (quali semimaschere) Sono dispositivi realizzati prevalentemente o interamente con materiale filtrante e vanno sostituiti non appena perdono la loro efficacia, come suggerisce appunto la denominazione di categoria che li definisce monouso. Il principio di funzionamento prevede che l’aria respirata venga filtrata meccanicamente attraverso il tessuto del facciale (che agisce come un setaccio) e facilmente eliminata attraverso il medesimo strato filtrante oppure attraverso una valvola specifica che rende l’espirazione più agevole. |
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Maschere riutilizzabili (quali mascherine, semimaschere, maschere a pieno facciale) Sono dispositivi realizzati con materiale elastico al fine di garantire un’ottima vestibilità per un uso prolungato nel tempo. Sono definiti riutilizzabili poiché dotati di valvola di espirazione all’interno della quale vengono inseriti uno o più filtri sostituibili. Lo scopo del/i filtro/i è di trattenere gli inquinanti presenti nell'aria e va scelto in funzione della tipologia di contaminate, sia esso sottoforma di aerosol o in forma gassosa, oppure come combinazione delle due. |
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FACCIALI FILTRANTI MONOUSO |
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UNI EN 149:2003 |
Semimaschere filtranti antipolvere |
UNI EN 405:2001 |
Semimaschere filtranti antigas o antigas e antipolvere dotate di valvole |
MASCHERE RIUTILIZZABILI |
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UNI EN 140:2000 |
Semimaschere e quarti di maschera riutilizzabili destinati a essere usati con filtri e come parte degli apparecchi di protezione delle vie respiratorie |
UNI EN 136:2000 |
Maschere a pieno facciale riutilizzabili destinate a essere usate con filtri |
UNI EN 148-1:2019 |
Filettature per facciali; la norma si applica alle filettature normalizzate degli apparecchi di protezione delle vie respiratorie |
UNI EN 143:2007 |
Filtri antipolvere; la norma si riferisce ai filtri antipolvere da utilizzare come componenti in apparecchi di protezione delle vie respiratorie a pressione negativa. |
UNI EN 141:2002 |
Filtri antigas/antivapori e combinati da utilizzarsi come componenti di apparecchi di protezione delle vie respiratorie a pressione negativa. Sono calssificati secondo la tipologia e la classe (che corrisponde ad una differenza di capacità del filtro e ad una concentrazione massima di sostanza tossica autorizzata nell'aria). |
UNI EN 371:1992 |
Filtri tipo AX antigas e combinati contro composti organici a basso punto di ebollizione, da utilizzarsi come componenti di apparecchi di protezione delle vie respiratorie. Tali filtri sono monouso. |
Ricordiamo che ciascun dispositivo di protezione dovrà essere marcato in modo leggibile e permanente (mascherine monouso) o corredato da certificato di conformità (semimaschere e maschere a pienofacciale riutilizzabili) e dovrà riportare le seguenti informazioni:
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Nome del produttore;
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Designazione del prodotto;
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Normativa/e di riferimento;
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Livello di protezione;
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Indicazione se si tratta di un dispositivo riutilizzabile (R) o non riutilizzabile (NR);
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Marchio CE;
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Numero del test centre;
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Data di scadenza.
3. Protezione contro Aerosol solidi e liquidi (polveri, nebbie, fumi)
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Polveri |
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Nebbie |
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Fumi |
Le Norma Europea UNI EN 149 suddivide i dispositivi di protezione monouso in tre diverse classi, ovvero: FFP1, FFP2 e FFP3; l’acronimo FFP (filtering face piece) sta a significare “facciale filtrante delle particelle”.
Livello di protezione | Indicato per: |
P1 o FFP1 | particelle e polveri solide, con granulometria >0,02 µ, formati da sostanze atossiche (ad es. carbonato di calcio, olii vegetali e minerali o farine) |
P2 o FFP2 | aerosol solidi e/o liquidi, con granulometria >0,02 µ, formati da sostanze a media tossicità e/o irritanti (ad es. silice, zolfo, rame, alluminio, carbonato di sodio) |
P3 o FFP3 | aerosol solidi e/o liquidi, con granulometria >0,02 µ, formati da sostanze tossiche (ad es. berillio, nichel, uranio, lana di roccia o legno duro) |
4. Protezione contro Gas e Vapori
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Gas Sono sostanze che si trovano naturalmente allo stato aeriforme; questo fenomeno è dovuto al fatto che presentano una temperatura al di sopra di un certo valore definito come temperatura critica. |
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Vapori Non sono altro che la forma aeriforme di una materia liquida che si trova momentaneamente ad una temperatura compresa tra il punto di ebollizione e la temperatura critica; ne consegue che possono essere liquefatti per semplice compressione. |
Per difendersi da gas e vapori è necessario dotarsi di un filtro chimico in grado di assolvere tale funzione. Prima dell'uso è fondamentale verificarne, oltre la destinazione d'uso, la data di scadenza e il grado di utilizzazione, proprio per avere certezza che sia in grado di assorbire e neutralizzare l'inquinante in questione.
La norma Europea UNI EN 141 suddivide i filtri antigas in tre diversi classi a capacità crescente, esattamente come segue:
Livello di protezione |
Indicati per: |
Classe 1 |
per un tenore di gas inferiore allo 0,1 % in volume (o 1000 ppm*) |
Classe 2 |
per un tenore di gas compreso tra lo 0,1 % e lo 0,5 % in volume (5000 ppm*) |
Classe 3 |
per un tenore di gas compreso tra lo 0,5 % e l’1 % in volume (10000 ppm*) |
* ppm = parti per milione
La scelta del filtro dipende quindi da due fattori principali: in primis dalla tipologia dell’inquinante e successivamente dal tempo di esposizione al suddetto gas e/o vapore, poiché va sottolineato che la capacità di filtrazione del filtro stesso rimane la medesima per tutta la durata.
5. Scelta del filtro appropriato
Le Norme Europee UNI EN 141, 143 e 371 suddividono i filtri, in funzione che proteggano da aerosol solidi/liquidi, da gas o vapori.
Le diverse tipologie di filtro sono riconoscibili attraverso colori specifici e distintivi; non a caso, con l’obiettivo di distinguerli agevolmente, essi vengono forniti dotati di bande colorate in funzione dei diversi inquinanti.
Di seguito la tabella riassuntiva:
Colorazione |
Tipo |
Applicazione |
Classe |
Massima concentrazione di gas |
Norma |
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A |
Gas e vapori organici |
1 |
1000 ml/m3 (0.1 Vol.-%) |
EN 14387 |
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B |
Gas e vapori inorganici (ad es. cloro, H2S, HCN) |
1 |
1000 ml/m3 (0.1 Vol.-%) |
EN 14387 |
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E |
Anidride solforosa, gas e vapori acidi |
1 |
1000 ml/m3 (0.1 Vol.-%) |
EN 14387 |
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K |
Ammoniaca e derivati organici dell’ammoniaca |
1 |
1000 ml/m3 (0.1 Vol.-%) |
EN 14387 |
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AX |
Gas e vapori organici |
- |
Gruppo 1 (100 ml/m3 max. 40 min.) |
EN 14387 |
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NO-P3 |
Ossidi d’azoto (ad es. NO, NO2, NOX) e antipolvere |
- |
Tempo massimo consentito di utilizzo 20 minuti |
EN 14387 |
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Hg-P3 |
Vapori di mercurio e antipolvere |
- |
Tempo massimo consentito di utilizzo 50 ore |
EN 14387 |
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CO* |
Monossido di carbonio |
- |
Norme nazionali |
DIN 58620 |
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Reactor P3* |
Iodio radioattivo e antipolvere |
- |
Norme nazionali |
DIN 3181* |
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P |
Antipolvere |
1 |
Max. penetrazione del filtro 20% |
EN 143 |
* standardizzato solo colorazione e tipo
Ovviamente non vanno dimenticati i filtri polivalenti o combinati, regolamentati dalla Norma Europea UNI EN 141. Quest’ultimi forniscono protezione da più inquinanti contemporaneamente come gas e/o vapori in presenza di polveri (a titolo d'esempio ricordiamo i filtri AB, BK, ABEK ecc. ecc.).
Come già precedentemente indicato, i filtri sono dispositivi a vite montati su maschere e semimaschere riutilizzabili e sono destinati a trattenere polveri e inquinanti in forma solida e/o aeriforme. Affinché l’utilizzatore possa fare la scelta più appropriata si rende necessario altresì consultare la tabella dedicata di seguito riportata.
Nello specifico tale tabella riporta per ciascun inquinante:
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il punto di ebollizione, fissato a 65°C, che determina il limite di filtrabilità con filtro A; vapori con punto di ebollizione inferiore possono essere trattenuti solo con filtro AX;
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la soglia olfattiva, nonché la concentrazione minima (espressa in mg/mc) rilevabile dall’uomo per via olfattiva;
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la concentrazione di sicurezza alla quale si può rimanere esposti, senza danno, per 8 ore al giorno considerando la settimana lavorativa di 40 ore; quando compare la lettera C (valore di Ceiling), il valore massimo di concentrazione non deve essere superato per alcun periodo di lavoro;
-
l’azione fisiologica, ossia i principali sintomi da intossicazioni acuta e/o cronica.